martedì 26 febbraio 2013

Il giorno dopo i risultati

Il giorno dopo i risultati delle elezioni politiche 2013 non scrivo nulla.

I dispiaceri, come le gioie, sono muti , e dunque taccio; il quadro politico ancora non è del tutto chiaro e l'assestamento delle prossime ore potrebbe pure far peggiorare il peggiorabile.

Ho scritto un positivo, fattivo, razionale  messaggio - incoraggiamento a chi  con me lavora per le donne e con le donne; qui invece, dove non mi legge nessuno, voglio scrivere due cose:

io l'avevo detto 1, ovvero la testa)

la mia competenza di vecchia sociologa (vecchia di anni e di esperienza) me lo faceva dire, all'inizio dell'avventura della campagna elettorale: i sondaggi autentici non esistono, i margini sono sempre troppo ampi, se no non sarebbe un sondaggio, ma altro...
Poi non l'ho ripetuto più perchè nessuno ama fare il grillo parlante.
Ma l'ho pensato, sempre, sperando che la sociologa sbagliasse;

 
io l'avevo detto 2, ovvero la pancia)

il mio istinto mi suggeriva che B. non era affatto morto, né un morto che cammina, ma uno zombie che li resuscita, i morti, e così è avvenuto.
"Ormai è finito, in agonia..." tutto il repertorio cimiteriale era, ahimé, sbagliato, la "pancia"  me lo diceva.
E non so ancora il perché, ma purtroppo aveva ragione